Il capitano di bandiera a piedi

Riferimento: S39056
Autore Giovanni Battista SCULTORI
Anno: 1536
Misure: 143 x 226 mm
Non Disponibile

Riferimento: S39056
Autore Giovanni Battista SCULTORI
Anno: 1536
Misure: 143 x 226 mm
Non Disponibile

Descrizione

Bulino, 1536, datata e monogrammata “IBM” in basso a sinistra, su una tavoletta coperta da un fitto tratteggio. Stato unico.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata ai margini, in ottimo stato di conservazione.

Secondo Bartsch si tratta di una stampa d’invenzione, non immune da reminiscenze raimondesche. Lo stile ricorda l’enfasi di Rinaldo Mantovano che nell’affresco Cesare brucia le lettere di Pompeo (nella sala dei Cesari a Palazzo Te), su disegno di Giulio Romano, ha dipinto una figura armata che, pur senza bandiera, assomiglia molto nel movimento a quella di questa incisione.

Opera di estrema rarità. Albricci (Le incisioni di G. B. Scultori, in “Il conoscitore di stampe”, 1976, n. 33-34, n. 16) ne censisce solo tre esemplari (Pinacoteca Nazionale di Bologna; Uffizi -Firenze, Albertina).

Bibliografia

Bartsch XV, 282.16; TIB, 31.23; Albricci 16; D’Arco, 12; Le Blanc, 18.

Giovanni Battista SCULTORI (Mantova 1503 - 1575)

Capostipite di una nota famiglia di incisori, si forma alla scuola di Giulio Romano, ma risente nel corso della sua opera l'influenza di Marcantonio Raimondi: tra questi due poli si svolge tutta l'attività. Le sue incisioni derivano quasi tutte da opere di Giulio Romano. Tra il 1536 e il 1540 Scultori incise 20 lastre secondo Bartsch, o 21 secondo Albricci, molte delle quali portano il monogramma IBM. Scultori si dedica all'arte dell'intaglio quand'era ormai già un abile disegnatore e scultore, e le sue stampe riflettono la tecnica scultorea nelle linee profonde che esaltano i contrasti tonali. Fu maestro d'intaglio dei figli Adamo e Diana – ma nessuno dei due aveva l’originalità e il talento del padre , e probabilmente di Giorgo Ghisi, il cui cognome è stato erroneamente attribuito allo Scultori già dal Vasari. Le prime opere del Ghisi mostrano l’influenza del maestro, di cui traduce due disegni sulla guerra di Troia.

Bibliografia

Bartsch XV, 282.16; TIB, 31.23; Albricci 16; D’Arco, 12; Le Blanc, 18.

Giovanni Battista SCULTORI (Mantova 1503 - 1575)

Capostipite di una nota famiglia di incisori, si forma alla scuola di Giulio Romano, ma risente nel corso della sua opera l'influenza di Marcantonio Raimondi: tra questi due poli si svolge tutta l'attività. Le sue incisioni derivano quasi tutte da opere di Giulio Romano. Tra il 1536 e il 1540 Scultori incise 20 lastre secondo Bartsch, o 21 secondo Albricci, molte delle quali portano il monogramma IBM. Scultori si dedica all'arte dell'intaglio quand'era ormai già un abile disegnatore e scultore, e le sue stampe riflettono la tecnica scultorea nelle linee profonde che esaltano i contrasti tonali. Fu maestro d'intaglio dei figli Adamo e Diana – ma nessuno dei due aveva l’originalità e il talento del padre , e probabilmente di Giorgo Ghisi, il cui cognome è stato erroneamente attribuito allo Scultori già dal Vasari. Le prime opere del Ghisi mostrano l’influenza del maestro, di cui traduce due disegni sulla guerra di Troia.