Copricapo a forma di ventaglio

Riferimento: S28900
Autore Agostino CARRACI
Anno: 1589 ca.
Misure: 251 x 368 mm
2.250,00 €

Riferimento: S28900
Autore Agostino CARRACI
Anno: 1589 ca.
Misure: 251 x 368 mm
2.250,00 €

Descrizione

Bulino, circa 1589-95, firmato in lastra in basso a sinistra nelle prove di secondo stato.

Esemplare nel raro primo stato di due, avanti lettera.

Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame, intervento di restauro perfettamente eseguito nella parte bianca superiore, tracce di colla al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione.

Scrive De Grazia ”L’incisione è sempre stata interpretata quale rappresentazione di un ventaglio, ma deve trattarsi di qualche cosa d’altro, perché del ventaglio non ha l’impugnatura e quella al centro è troppo scomoda per consentirne un uso siffatto. Non esiste una spiegazione dei tre ovali nell’angolo basso a destra e di un quarto appena accennato un basso a sinistra. Diane Russel ha suggerito che forse l’oggetto era inteso quale copricapo da ritagliare e portare in una festa. In questo modo ciascuna scena negli ovali poteva venire alternata a piacere al busto e al paesaggio del copricapo”.

Se questa fu la sua destinazione probabile che sia realizzata nel 1589 in occasione delle nozze tra Ferdinando de’ Medici e Cristina di Lorena.

Gli esemplari di primo stato sono assolutamente rarissimi.

Bibliografia

De Grazia, Le Stampe dei Carracci, pp. 178/9, 193 I/II; Bartsch 260.

Agostino CARRACI (Bologna 1557 - Parma 1602)

Esponente autorevole dell'Accademia degli Incamminati fondata a Bologna dallo zio Lodovico Carracci, anche Agostino aderì al programma antimanieristico di recuperare la grande tradizione del Rinascimento italiano, rifacendosi agli artisti del primo Cinquecento: Tiziano, Raffaello, Michelangelo e Correggio. A differenza di Lodovico e Annibale, che privilegiarono la pittura su tela o ad affresco, egli si espresse con maggior intensità attraverso l’incisione, che fu per lui la tecnica artistica più idonea, raggiungendo risultati di grande livello, attraverso la luminosità del segno, la chiarezza delle composizioni e l’abilità tecnica del bulino. Con i suoi frequenti viaggi di studio a Parma, Venezia ed infine a Roma (1594 ), dove seguì Annibale chiamato dai Farnese, arricchì ulteriormente la sua cultura, nutrita anche da influenze della grafica contemporanea fiamminga e tedesca. Il suo catalogo di incisioni ammonta a 234 pezzi, e comprende sia soggetti sacri, desunti da invenzioni dei maggiori artisti del tempo - Tintoretto, Barocci, il fratello Annibale, Francesco Vanni e molti altri - e da proprie composizioni, sia soggetti profani, che testimoniano il suo amore per il mondo antico e la classicità.

Agostino CARRACI (Bologna 1557 - Parma 1602)

Esponente autorevole dell'Accademia degli Incamminati fondata a Bologna dallo zio Lodovico Carracci, anche Agostino aderì al programma antimanieristico di recuperare la grande tradizione del Rinascimento italiano, rifacendosi agli artisti del primo Cinquecento: Tiziano, Raffaello, Michelangelo e Correggio. A differenza di Lodovico e Annibale, che privilegiarono la pittura su tela o ad affresco, egli si espresse con maggior intensità attraverso l’incisione, che fu per lui la tecnica artistica più idonea, raggiungendo risultati di grande livello, attraverso la luminosità del segno, la chiarezza delle composizioni e l’abilità tecnica del bulino. Con i suoi frequenti viaggi di studio a Parma, Venezia ed infine a Roma (1594 ), dove seguì Annibale chiamato dai Farnese, arricchì ulteriormente la sua cultura, nutrita anche da influenze della grafica contemporanea fiamminga e tedesca. Il suo catalogo di incisioni ammonta a 234 pezzi, e comprende sia soggetti sacri, desunti da invenzioni dei maggiori artisti del tempo - Tintoretto, Barocci, il fratello Annibale, Francesco Vanni e molti altri - e da proprie composizioni, sia soggetti profani, che testimoniano il suo amore per il mondo antico e la classicità.