Veduta della Città di Cosenza. / Vue de la Ville de Cosenza.

Riferimento: S38415
Autore Domenico CUCINIELLO & Lorenzo BIANCHI
Anno: 1830
Zona: Cosenza
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 325 x 222 mm
Non Disponibile

Riferimento: S38415
Autore Domenico CUCINIELLO & Lorenzo BIANCHI
Anno: 1830
Zona: Cosenza
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 325 x 222 mm
Non Disponibile

Descrizione

Veduta panoramica tratta dal Viaggio Pittorico nel Regno delle due Sicilie dai ss.ri Cuciniello e Bianchi dedicato a sua Maestà il Re Francesco Primo.

Opera in 3 volumi, illustrata da 180 vedute (litografie su carta di Cina) stampata presso gli editori, S.Anna di Palazzo, s.d. (1830-1833).

La prima parte era dedicata a Napoli e divisa in due volumi: il primo riguarda la città di Napoli e la sua provincia; il secondo la Sicilia. Seguendo la fortunata e secolare tradizione tracciata dal Saint-Non con il Voyage pittoresque ..., grande rilievo viene dato in quest'opera alle tavole con vedute litografiche da Müller, Hörner, Wenzel, ed altri.

Le vedute furono dipinte dai paesaggisti della cosiddetta “scuola di Posillipo”, allora quasi agli esordi; esse designavano il senso del paesaggio e il ritratto urbano dall’Officio Topografico, in particolare da Giacinto Gigante, Achille Vianelli, Raffaele Carelli, ed altri inseriti nel miglior ambiente romantico napoletano.

Ma ciò che soprattutto dà un segno di novità all'opera è il testo, affidato a Raffaele Liberatore, letterato che descrive i luoghi con un atteggiamento di evocazione nostalgica che contribuisce a determinarne il mito romantico.

Litografia in ottime condizioni.

Domenico CUCINIELLO & Lorenzo BIANCHI (Resina, 1780 - Napoli, 1840)

Domenico Cuciniello nacque a Resina (l'odierna Ercolano) l'11 settembre del 1780. Fratello dell'architetto Ciro e zio del drammaturgo Michele, alternò l'attività di architetto ed ingegnere a quella di litografo, raggiungendo in entrambi i campi fama immensa nella Napoli romantica. Prima testimonianza della sua attività di litografo-editore fu, nel 1821, la cartella didattica, composta da 24 tavole, degli Elementi di paesaggio ricavati dalle opere di Cristoforo Kniep. Disegnati da C.zo de Angelis. Pubblicati e litografati da Domenico Cuciniello (Napoli 1823). Nel 1825, il C. unì la sua impresa, a quella dei disegnatore e litografo L. Bianchi. Tra il 1826 ed il 1827, grazie alla presenza a Napoli del pittore svedese Hjalmar Mörner, il C. e il Bianchi si inserirono in una tendenza culturale pienamente romantica, quella dei soggetti di costume popolare, che trova nei "tipi" napoletani il tema ideale, da allora replicato innumerevoli volte: Cambiamonete, Giuocatore di morra, ecc. La fortuna di questa prima serie fu tale, specialmente presso il pubblico straniero, da dare luogo l'anno successivo (1827) alla Nuova raccolta di scene popolari e costumi di Napoli dei signori Cuciniello e Bianchi, un album di 32 tavole. L'opera che diede maggior fama alla casa litografica Cuciniello e Bianchi fu pubblicata tra il 1829 e il 1832, in 3 volumi, con il titolo "Viaggio pittorico nel Regno delle Due Sicilie, dedicato a Sua Maestà il Re Francesco Primo, pubblicato dai SS.ri Cuciniello e Bianchi". Seguendo la fortunata, secolare tradizione tracciata dal Saint-Non con il Voyage pittoresque …, grande rilievo viene dato in quest'opera alle tavole, con vedute litografiche da R. Müller, F. Hörner, F. Wenzel, C. W. Goetzloff, L. jely, P. de Léopold, G. Forino e G. Dura. Le vedute, ben 178, furono dipinte dai paesaggisti della cosiddetta scuola di Posillipo, allora quasi agli esordi, in particolare da Giacinto Gigante, Achille Vianelli, Raffaele Carelli, e poi ancora da A. Marinoni, dal Belloni, da S. Fergola, da A. Falcon e da S. Cavallari. L'esperienza e la fortuna del Viaggio pittorico determinarono nel 1832 la pubblicazione delle Esquisses pittoresques et descriptives de la ville et des environs de Naples, publ. À Naples par MMrs Cuciniello et Bianchi. Si tratta di 44 tavole, molto spesso su disegni di G. Gigante, che al suo nome fa aggiungere come dato (significativo anche per l'editore): "dess. D'après nature", ed ancora di F. Wenzel di G. Forino, di A. Papandrea. Gigante spesso litografò le proprie opere e quelle degli altri. L'opera, basata prevalentemente, com'era in uso nelle accademie, su singoli elementi, come foglie o piante, era stata iniziata dal Kniep nel 1811 a Vienna, con il titolo Grundlinien der Landschaftzeichnung, affidata all'incisore L. F. Kaiser ed interrotta nel 1819 alla quindicesima tavola: fu merito del C. editore assicurarsene i diritti, aprendo così non solo nel Regno delle Due Sicilie, ma in tutta Italia, la via a una delle possibili applicazioni della nuova tecnica litografica: la didattica artistica. Nel 1825, il C. unì la sua impresa, a quella dei disegnatore e litografo L. Bianchi, inaugurando così un costume tipico delle imprese litografiche napoletane, basate spesso sul meccanismo dell'associazione. Nel 1826 la Cuciniello e Bianchi espose ben diciotto ritratti in litografia presso l'"Esposizione degli oggetti di Belle Arti dei dì 4 Ottobre 1826" (la cosiddetta Biennale borbonica). Tra il 1826 ed il 1827, grazie alla presenza a Napoli del pittore svedese Hjalmar Mörner, il C. e il Bianchi si inserirono in una tendenza culturale pienamente romantica, quella dei soggetti di costume popolare, che trova nei "tipi" napoletani il tema ideale, da allora replicato innumerevoli volte. La fortuna della prima cartella fu tale, specialmente presso il pubblico straniero, da dare luogo l'anno successivo (1827) alla Nuova raccolta di scene popolari e costumi di Napoli dei signori Cuciniello e Bianchi, un album di trentadue tavole (Londra, British Library), con soggetti ancora in gran parte opera dei Mörner.

Domenico CUCINIELLO & Lorenzo BIANCHI (Resina, 1780 - Napoli, 1840)

Domenico Cuciniello nacque a Resina (l'odierna Ercolano) l'11 settembre del 1780. Fratello dell'architetto Ciro e zio del drammaturgo Michele, alternò l'attività di architetto ed ingegnere a quella di litografo, raggiungendo in entrambi i campi fama immensa nella Napoli romantica. Prima testimonianza della sua attività di litografo-editore fu, nel 1821, la cartella didattica, composta da 24 tavole, degli Elementi di paesaggio ricavati dalle opere di Cristoforo Kniep. Disegnati da C.zo de Angelis. Pubblicati e litografati da Domenico Cuciniello (Napoli 1823). Nel 1825, il C. unì la sua impresa, a quella dei disegnatore e litografo L. Bianchi. Tra il 1826 ed il 1827, grazie alla presenza a Napoli del pittore svedese Hjalmar Mörner, il C. e il Bianchi si inserirono in una tendenza culturale pienamente romantica, quella dei soggetti di costume popolare, che trova nei "tipi" napoletani il tema ideale, da allora replicato innumerevoli volte: Cambiamonete, Giuocatore di morra, ecc. La fortuna di questa prima serie fu tale, specialmente presso il pubblico straniero, da dare luogo l'anno successivo (1827) alla Nuova raccolta di scene popolari e costumi di Napoli dei signori Cuciniello e Bianchi, un album di 32 tavole. L'opera che diede maggior fama alla casa litografica Cuciniello e Bianchi fu pubblicata tra il 1829 e il 1832, in 3 volumi, con il titolo "Viaggio pittorico nel Regno delle Due Sicilie, dedicato a Sua Maestà il Re Francesco Primo, pubblicato dai SS.ri Cuciniello e Bianchi". Seguendo la fortunata, secolare tradizione tracciata dal Saint-Non con il Voyage pittoresque …, grande rilievo viene dato in quest'opera alle tavole, con vedute litografiche da R. Müller, F. Hörner, F. Wenzel, C. W. Goetzloff, L. jely, P. de Léopold, G. Forino e G. Dura. Le vedute, ben 178, furono dipinte dai paesaggisti della cosiddetta scuola di Posillipo, allora quasi agli esordi, in particolare da Giacinto Gigante, Achille Vianelli, Raffaele Carelli, e poi ancora da A. Marinoni, dal Belloni, da S. Fergola, da A. Falcon e da S. Cavallari. L'esperienza e la fortuna del Viaggio pittorico determinarono nel 1832 la pubblicazione delle Esquisses pittoresques et descriptives de la ville et des environs de Naples, publ. À Naples par MMrs Cuciniello et Bianchi. Si tratta di 44 tavole, molto spesso su disegni di G. Gigante, che al suo nome fa aggiungere come dato (significativo anche per l'editore): "dess. D'après nature", ed ancora di F. Wenzel di G. Forino, di A. Papandrea. Gigante spesso litografò le proprie opere e quelle degli altri. L'opera, basata prevalentemente, com'era in uso nelle accademie, su singoli elementi, come foglie o piante, era stata iniziata dal Kniep nel 1811 a Vienna, con il titolo Grundlinien der Landschaftzeichnung, affidata all'incisore L. F. Kaiser ed interrotta nel 1819 alla quindicesima tavola: fu merito del C. editore assicurarsene i diritti, aprendo così non solo nel Regno delle Due Sicilie, ma in tutta Italia, la via a una delle possibili applicazioni della nuova tecnica litografica: la didattica artistica. Nel 1825, il C. unì la sua impresa, a quella dei disegnatore e litografo L. Bianchi, inaugurando così un costume tipico delle imprese litografiche napoletane, basate spesso sul meccanismo dell'associazione. Nel 1826 la Cuciniello e Bianchi espose ben diciotto ritratti in litografia presso l'"Esposizione degli oggetti di Belle Arti dei dì 4 Ottobre 1826" (la cosiddetta Biennale borbonica). Tra il 1826 ed il 1827, grazie alla presenza a Napoli del pittore svedese Hjalmar Mörner, il C. e il Bianchi si inserirono in una tendenza culturale pienamente romantica, quella dei soggetti di costume popolare, che trova nei "tipi" napoletani il tema ideale, da allora replicato innumerevoli volte. La fortuna della prima cartella fu tale, specialmente presso il pubblico straniero, da dare luogo l'anno successivo (1827) alla Nuova raccolta di scene popolari e costumi di Napoli dei signori Cuciniello e Bianchi, un album di trentadue tavole (Londra, British Library), con soggetti ancora in gran parte opera dei Mörner.