View of part of the inside of the Harbour of the Island of Ponza

Riferimento: S46302
Autore William Hamilton
Anno: 1786
Zona: Ponza
Luogo di Stampa: Londra
Misure: 210 x 125 mm
250,00 €

Riferimento: S46302
Autore William Hamilton
Anno: 1786
Zona: Ponza
Luogo di Stampa: Londra
Misure: 210 x 125 mm
250,00 €

Descrizione

Veduta paesaggistica del porto dell'isola di Ponza. La scena mostra la geologia locale causata dall'azione vulcanica, in particolare le colate laviche solidificate, osservate dalla feluca di Sir William Hamilton (1731-1803). Il gruppo comprende Hamilton che dirige l'artista e operai con martelli che prelevano campioni di roccia (in basso a sinistra).

La tavola è tratta dal libro "Some particulars of the present state of Mount Vesuvius; with the account of a journey into the province of Abruzzo, and a voyage to the Isle of Ponza", di Sir William Hamilton, Philosophical Transactions of the Royal Society, vol.76 (1786), pp. 365-381.

La lastra è incisa su disegno di Francesco Progenie.

Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, buono stato di conservazione. Rara

William Hamilton (Henley-on-Thames, 13 dicembre 1730 – Londra, 6 aprile 1803)

Sir William Douglas Hamilton fu un archeologo, diplomatico, antiquario e vulcanologo britannico. Figlio di Lord Archibald (ultimogenito di William Douglas, duca di Hamilton e di Anne Hamilton, III duchessa di Hamilton), governatore della Giamaica, servì sotto le armi dal 1747, andandosene dopo il matrimonio con Catherine Barlow, figlia di Hugh Barlow, celebrato il 25 gennaio 1758. Ambasciatore inglese presso la corte di Napoli dal 1764 al 1800, rimase vedovo il 25 agosto del 1782. In questo periodo studiò le attività vulcaniche e i terremoti, scrisse un libro su Pompei, acquistò il ricco museo del conte di Pianura Francesco Grassi e raccolse una notevole collezione di vasi antichi, parte trasferita nel 1772 al British Museum. Le Antiquités étrusques, grecques et romaines vennero pubblicate a Napoli nel 1766-67, con 436 tavole incise, di cui 179 acquarellate in rosso e nero con ritocchi di bianco e di azzurro, eseguite da Pietro Bracci, mentre Pierre-François Hugues d'Hancarville aveva curato il testo e la pubblicazione. Si sposò con Emma Lyon il 6 settembre 1791 a Londra, lui di 60 anni lei di 26. Ella ebbe in seguito un'intensa relazione sentimentale con l'ammiraglio Horatio Nelson, alla quale Sir William non si oppose, essendo egli stesso amico ed estimatore dell'ammiraglio. Wolfgang Goethe fa visita a Hamilton il 3 giugno 1787 e visita la sua collezione di reperti archeologici, che descrive nel suo viaggio in Italia come disordinata e stipata nei locali sotterranei della sua abitazione. Tra questi reperti individua due candelabri di probabile provenienza pompeiana, facendo notare la scoperta a Hackert che lo invita a tacere e non indagare oltre sulla loro provenienza.

William Hamilton (Henley-on-Thames, 13 dicembre 1730 – Londra, 6 aprile 1803)

Sir William Douglas Hamilton fu un archeologo, diplomatico, antiquario e vulcanologo britannico. Figlio di Lord Archibald (ultimogenito di William Douglas, duca di Hamilton e di Anne Hamilton, III duchessa di Hamilton), governatore della Giamaica, servì sotto le armi dal 1747, andandosene dopo il matrimonio con Catherine Barlow, figlia di Hugh Barlow, celebrato il 25 gennaio 1758. Ambasciatore inglese presso la corte di Napoli dal 1764 al 1800, rimase vedovo il 25 agosto del 1782. In questo periodo studiò le attività vulcaniche e i terremoti, scrisse un libro su Pompei, acquistò il ricco museo del conte di Pianura Francesco Grassi e raccolse una notevole collezione di vasi antichi, parte trasferita nel 1772 al British Museum. Le Antiquités étrusques, grecques et romaines vennero pubblicate a Napoli nel 1766-67, con 436 tavole incise, di cui 179 acquarellate in rosso e nero con ritocchi di bianco e di azzurro, eseguite da Pietro Bracci, mentre Pierre-François Hugues d'Hancarville aveva curato il testo e la pubblicazione. Si sposò con Emma Lyon il 6 settembre 1791 a Londra, lui di 60 anni lei di 26. Ella ebbe in seguito un'intensa relazione sentimentale con l'ammiraglio Horatio Nelson, alla quale Sir William non si oppose, essendo egli stesso amico ed estimatore dell'ammiraglio. Wolfgang Goethe fa visita a Hamilton il 3 giugno 1787 e visita la sua collezione di reperti archeologici, che descrive nel suo viaggio in Italia come disordinata e stipata nei locali sotterranei della sua abitazione. Tra questi reperti individua due candelabri di probabile provenienza pompeiana, facendo notare la scoperta a Hackert che lo invita a tacere e non indagare oltre sulla loro provenienza.