Pianta del progetto di San Pietro del Maderno

Riferimento: S41414
Autore Mattheus GREUTER
Anno: 1613
Zona: San Pietro
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 690 x 445 mm
Non Disponibile

Riferimento: S41414
Autore Mattheus GREUTER
Anno: 1613
Zona: San Pietro
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 690 x 445 mm
Non Disponibile

Descrizione

Acquaforte, 1613, firmato lungo il margine inferiore: “in Roma/con licenza de Superiori et Privilegio per X anni. Matteo Greuteri sc. Gio. Batt: de Rossi in Navona formis” “Devotissimo et Obligatissimo Servitore/Carlo Maderni”. Datato al termine della dedica Pontefice Paolo V, al secolo Camillo Borghese (1552 – 1621): “Di Roma, alli 30 di Maggio 1613”.

Esemplare nel secondo stato, con l’indirizzo di Giovan Battista de Rossi che sostituisce l’originario di Giovanni Orlandi.

Pianta del progetto definitivo di Carlo Maderno per il prolungamento della Basilica di S. Pietro.

Com’è noto all’inizio del XVII secolo la Basilica di San Pietro risultava costituita da due corpi distinti: la zona della crociera portata a compimento secondo il progetto di Michelangelo e la navata costantiniana.

Nel 1605, poco dopo la sua elezione, Paolo V, aderendo alla decisione della congregazione cardinalizia, ordinò la distruzione dell'antico corpo, demolizione che iniziò il 29 marzo 1606, e bandì il concorso a inviti per la trasformazione a croce latina del progetto michelangiolesco. Fra tutti venne scelto il progetto del Maderno e un modello ligneo molto elaborato fu subito dopo realizzato da Giuseppe Bianchi da Narni.

Le complesse vicende costruttive relative agli interventi del Maderno in S. Pietro sono state ricostruite da H. Hibbard attraverso l'analisi dei disegni e dei documenti (Carlo Maderno, 2001).

Il prospetto e la pianta documentati dalle incisioni di M. Greuter, della metà del 1613, ci restituiscono in maniera sostanzialmente esatta (tranne i campanili nel prospetto) il progetto del Maderno. Quanto alla decisione del giugno 1608, riguardo alla realizzazione della navata centrale, il Maderno dovette continuare a rielaborare il suo progetto anche durante la costruzione stessa, che si protrasse fino al 1626.

Nella dedica il Maderno ricorda i motivi che indussero il Papa alla decisione: il pericolo della “irreparabile ruina” della parte più antica e l’esigenza di “alcune comodità per il culto Divino come il Coro per il Clero, Sacristia, Battisterio, un ampio Portico, Loggia della Beneditione, et la Facciata che doveva abbracciare tutto lo spatio della Chiesa vecchia”.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, tracce di pieghe di carta visibili al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione. Opera di grande rarità.

Bibliografia

The New Hollestein, The Greuter Family, II, n. 264 II/II; Mark McDonald, The Print Collection of Cassiano dal Pozzo, Architecture, Topography and Military Maps, vol. 1, p. 36, n. 1690.

Mattheus GREUTER (Roma 1564 - 1638)

Matthaus o Mathias o Matheus Greuter è disegnatore e intagliatore per il De Angelis. Nato a Strasburgo nel 1564 circa muore a Roma nel 1638 dove è sepolto nella chiesa di S. Eustachio. Lavora per qualche tempo a Lione e ad Avignone prima di recarsi a Roma dove pubblica opere di traduzione e di propria invenzione. La maggior parte delle sue opere sono incise all’acquaforte e terminate a bulino “in buono stile”. Risulta attivo a Roma fino al 1584. Incide al bulino piccole immagini di Santi ed è autore di singolari frontespizi oltre che di carte geografiche e del grande Giudizio Universale. Incide opere di Giovanno Mannozzi, Antonio Pomarancio, Claudio Deronet e assieme a Lucas Vosterman intaglia una bellissima cavalcata di Carlo V.

Mattheus GREUTER (Roma 1564 - 1638)

Matthaus o Mathias o Matheus Greuter è disegnatore e intagliatore per il De Angelis. Nato a Strasburgo nel 1564 circa muore a Roma nel 1638 dove è sepolto nella chiesa di S. Eustachio. Lavora per qualche tempo a Lione e ad Avignone prima di recarsi a Roma dove pubblica opere di traduzione e di propria invenzione. La maggior parte delle sue opere sono incise all’acquaforte e terminate a bulino “in buono stile”. Risulta attivo a Roma fino al 1584. Incide al bulino piccole immagini di Santi ed è autore di singolari frontespizi oltre che di carte geografiche e del grande Giudizio Universale. Incide opere di Giovanno Mannozzi, Antonio Pomarancio, Claudio Deronet e assieme a Lucas Vosterman intaglia una bellissima cavalcata di Carlo V.