La Sacra Famiglia con S. Giovannino

Riferimento: S41941
Autore Giovanni Battista FRANCO
Anno: 1550 ca.
Misure: 182 x 252 mm
1.000,00 €

Riferimento: S41941
Autore Giovanni Battista FRANCO
Anno: 1550 ca.
Misure: 182 x 252 mm
1.000,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, firmata in basso a destra “Franco forma”.

Esemplare nel secondo stato finale, con l’aggiunta della firma editoriale.

Buon esemplare, impresso su carta vergata coeva con filigrana “cerchio con lettere DM sormontate da trifoglio”, completo oltre la linea del rame, in buono stato di conservazione.

“Le figure monumentali sono le uniche protagoniste di questa composizione, in cui lo sfondo paesaggistico così caro alla produzione del Franco, viene annullato e sostituito con giochi chiaroscurali costruiti all’acquaforte, che permettono il massimo risalto delle immagini. Queste, intensamente illuminate, tendono a proiettarsi verso l’esterno, e la loro chiarezza disegnativa permette di identificarli come exempla stilistici, destinati alla conoscenza e all’imitazione.” R. D’Amico. Incisori Veneti dal XV al XVIII secolo, p. 48, n. 189.

Bibliografia

Bartsch XVI.128.27; TIB 32, p. 183 n. 27; Incisori veneti dal XV al XVIII secolo, p. 48 n. 189.

Giovanni Battista FRANCO (Udine 1510 – Venezia 1580)

Battista Franco dei Franchi soprannominato Semoleo o Semolei è disegnatore, pittore e incisore a bulino e all’acquaforte, nato a Venezia nel 1498 ed ivi morto nel 1561. Il Franco è attivo a Roma ma anche a Firenze ed Urbino dove rimane affascinato dal Manierismo del centro Italia . Nella città pontificia, dal quarto decennio, l’artista sceglie come modello prediletto Michelangelo di cui incide numerosi soggetti eseguendo, secondo il Vasari, anche un bellissimo disegno del Giudizio Universale. Indubbi sono nelle sue stampe gli spunti formali desunti dagli affreschi in Vaticano legati ai grandi cicli come la Donazione di Costantino da Giulio Romano. Questi resterà per il Franco un esempio sia a Roma che a Mantova dove riproduce con lievi modifiche le invenzioni di Giulio visibili negli affreschi al Tè. Di ritorno a Venezia nel 1552, dove rimane fino alla morte, il Semoleo lavora alla decorazione della biblioteca Marciana (1556) e della volta della Scala d’oro a Palazzo Ducale prima di dedicarsi alla decorazione di Villa Foscari alla Malcontenta dove evidente risulta l’influsso michelangiolesco. Autore di circa 100 incisioni,siglate dalle lettere BF o B.F.V.F.(Battista Franco veneziano fece) il cui stile grafico si ricollega in parte a quello di Giulio Bonasone. Il Bartsch cataloga 93 incisioni del Semoleo, il Passavant aggiunge altri cinque soggetti.

Bibliografia

Bartsch XVI.128.27; TIB 32, p. 183 n. 27; Incisori veneti dal XV al XVIII secolo, p. 48 n. 189.

Giovanni Battista FRANCO (Udine 1510 – Venezia 1580)

Battista Franco dei Franchi soprannominato Semoleo o Semolei è disegnatore, pittore e incisore a bulino e all’acquaforte, nato a Venezia nel 1498 ed ivi morto nel 1561. Il Franco è attivo a Roma ma anche a Firenze ed Urbino dove rimane affascinato dal Manierismo del centro Italia . Nella città pontificia, dal quarto decennio, l’artista sceglie come modello prediletto Michelangelo di cui incide numerosi soggetti eseguendo, secondo il Vasari, anche un bellissimo disegno del Giudizio Universale. Indubbi sono nelle sue stampe gli spunti formali desunti dagli affreschi in Vaticano legati ai grandi cicli come la Donazione di Costantino da Giulio Romano. Questi resterà per il Franco un esempio sia a Roma che a Mantova dove riproduce con lievi modifiche le invenzioni di Giulio visibili negli affreschi al Tè. Di ritorno a Venezia nel 1552, dove rimane fino alla morte, il Semoleo lavora alla decorazione della biblioteca Marciana (1556) e della volta della Scala d’oro a Palazzo Ducale prima di dedicarsi alla decorazione di Villa Foscari alla Malcontenta dove evidente risulta l’influsso michelangiolesco. Autore di circa 100 incisioni,siglate dalle lettere BF o B.F.V.F.(Battista Franco veneziano fece) il cui stile grafico si ricollega in parte a quello di Giulio Bonasone. Il Bartsch cataloga 93 incisioni del Semoleo, il Passavant aggiunge altri cinque soggetti.