Catafalco eretto nella Basilica Vaticana per le Solenni Esequie celebrate nella morte del Sommo Pontefice Alessandro VIII

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Riferimento: S52130
Autore Alessandro SPECCHI
Anno: 1691
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 350 x 490 mm
900,00 €

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Riferimento: S52130
Autore Alessandro SPECCHI
Anno: 1691
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 350 x 490 mm
900,00 €

Descrizione

CATAFALCO ERETTO NELLA BASILICA VATICANA PER LE SOLENNI ESSEQUIE CELEBRATE NELLA MORTE DEL SOMMO PONTEFICE ALESSANDRO VIII, SEGUITA IL PRIMO FEBRARO MDCXCI. Architettura di Mattia De Rossi, dato in luce da Domenico De Rossi, herede di Gio. Giacomo de Rossi, in Roma alla Pace con privilegio del S.P.

Acquaforte, 1691, firmata in lastra in basso a sinistra A. S. del. Scul.

L’incisione raffigura il catafalco eretto in Vaticano per le esequie di papa Alessandro VIII, al secolo Pietro Ottoboni (1610-1691), celebrate il 1 febbraio 1691.

Dopo la morte di Alessandro VIII, come di consueto, il Collegio dei Cardinali commissionò un catafalco da erigersi nella Basilica di S. Pietro; l’architetto incaricato fu Mattia de Rossi.

Nei secoli XVII e XVIII si afferma, per le esequie dei sovrani e dei pontefici, il catafalco-monumento come elaborazione dei monumenti funebri in uso nel Cinquecento. Il modello di catafalco pontificio nasceva da una sorta di fusione tra il modello imperiale a struttura piramidale e il tempietto circolare a “tholos” di ascendenza ellenistica, con una serie di varianti determinate dal prevalere di una componente rispetto all’altra o dall’aggiunta di elementi compositivi e decorativi.

Come si legge nella relazione dell’Esequie (Esatta descrizione dell’Essequie fatte nella Basilica Vaticana alla Santità di N.S.PP. Alessandro VIII di felicissima memoria): “Era la mancina di forma quadrata, figurata in marmi di vari colori, e le quattro cantonate sovra le quali si posano le colonne della stessa pittura che aveano molti bracci in fuori, in cinque ordini, ov’erano grosse candele di cera bianca, e in cima il Mondo coll’Aquila. Nel mezzo da queste colonne sovr’un piano rilevato assai, a cui per quattro scalinate laterali si saliva, si alzava il sepolcro, a cui si passeggiava attorno; e sovra l’urna, alzata in forma piramidale cuoperta con una coltre di broccato d’oro…ilumi che adornavano tutta la Macchina erano disposti da alto a basso con ordine meraviglioso”.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva con margini, piccolo foro di tarlo lungo la piega centrale, per il resto in ottimo stato di conservazione. Rara.

Bibliografia

 Incisioni barocche di feste e avvenimenti, p. 127; L’Effimero Barocco, I p. 329.

Alessandro SPECCHI (Roma, 1668 - Roma, 1729)

Architetto, urbanista e incisore italiano. Allievo e collaboratore di C. Fontana, svolse una feconda attività di incisore di architetture, anche per i volumi editi dal maestro. Architetto dell'Annona (dal 1706), del Popolo Romano (dal 1713), della Fabbrica di S. Pietro (dal 1714), ecc., con la sua opera contribuì a diffondere un moderato gusto scenografico e decorativo in svariate tipologie architettoniche. Molte delle sue incisioni vennero pubblicate da Giovanni Giacomo de’ Rossi e suo figlio Domenico de’ Rossi (1684–1721), comprese 52 incisioni per il Quarto libro del nuovo teatro di palazzi di Roma (Roma, 1699); alcune delle lastre originali sono oggi alla Calcografia Nazionale di Roma. Lo Studio d’architettura civile (1702–21) di Domenico de’ Rossi fornisce una fonte architettonica della città di Roma in 286 lastre incise dallo Specchi.

Alessandro SPECCHI (Roma, 1668 - Roma, 1729)

Architetto, urbanista e incisore italiano. Allievo e collaboratore di C. Fontana, svolse una feconda attività di incisore di architetture, anche per i volumi editi dal maestro. Architetto dell'Annona (dal 1706), del Popolo Romano (dal 1713), della Fabbrica di S. Pietro (dal 1714), ecc., con la sua opera contribuì a diffondere un moderato gusto scenografico e decorativo in svariate tipologie architettoniche. Molte delle sue incisioni vennero pubblicate da Giovanni Giacomo de’ Rossi e suo figlio Domenico de’ Rossi (1684–1721), comprese 52 incisioni per il Quarto libro del nuovo teatro di palazzi di Roma (Roma, 1699); alcune delle lastre originali sono oggi alla Calcografia Nazionale di Roma. Lo Studio d’architettura civile (1702–21) di Domenico de’ Rossi fornisce una fonte architettonica della città di Roma in 286 lastre incise dallo Specchi.