Anteiquae Urbis Imago Accuratissime ex Vetusteis Monumenteis Formata

Riferimento: S39819
Autore Francesco & Michele TRAMEZINO o TRAMEZINI
Anno: 1561 ca.
Zona: Roma
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 1510 x 1300 mm
Non Disponibile

Riferimento: S39819
Autore Francesco & Michele TRAMEZINO o TRAMEZINI
Anno: 1561 ca.
Zona: Roma
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 1510 x 1300 mm
Non Disponibile

Descrizione

Pianta archeologica a proiezione verticale, con rappresentazione in alzato degli edifici antichi. Disegnata ed ideata da Pirro Ligorio, viene incisa da Jacob Bos per l’editore Tramezzino. Si tratta della grande pianta archeologica del Ligorio, frutto della sua valente esperienza di archeologo, che ebbe una grande influenza sulla produzione topografica della città per oltre due secoli. Per elaborare questa pianta, si avvalse della sua profonda conoscenza archeologica delle rovine di Roma, delle fonti classiche e di una vasta documentazione costituita da iscrizioni, bassorilievi e monete antiche. Per la parte topografica il Ligorio si basa sulla pianta del Bufalini del 1551.

Roma entro le mura appare come un fantasioso insieme di edifici, alcuni noti e ancora presenti e altri che, sebbene localizzati con una certa esattezza, indubbiamente sono frutto di ricostruzioni abbastanza fantasiose. Non mancano gli errori di localizzazione, come ad esempio il Foro Romano, erroneamente collocato tra il Campidoglio ed il Palatino.

Il primo stato della carta è noto solo attraverso gli esemplari conservati al British Museum e alla Philadelphia Library Company. La carta ebbe una ristampa inalterata, circa un secolo dopo per mano di Gian Battista de Rossi. Dopo un altro secolo circa (1773) anche Carlo Losi ne realizza una ristampa dalle lastre originali, che poi furono acquisite da Giovanni Scudellari e ristampate verso il 1820/30.

In alto, lungo il bordo superiore, è impresso il titolo: ANTEIQUAE URBIS IMAGO ACCURATISSIME EX VETUSTEIS MONUMENTEIS FORMATA. Nel cartiglio all’angolo superiore sinistro si legge: EFFIGIES ANTIQUAE ROMAE EXVESTIGIIS AEDIFICIORUM RUINIS TESTIMONIO VETERUM AUCTORUM FIDE NUMISMATUM MONUMENTIS AENEIS PLUMBAEIS SAXEIS TIGLINISQUE COLLECTA ATQUE IN HANC TABELLAM REDACTA ATQUE DESCRIPTA A PYRRHO LIGORIO ROMANO PER XIIII REGIONES IN QUAS URBEM DIVISIT IMP CAESAR. AUG. PIOQUE IIII PONT MAX DICATA EXCUDERUNT ROMAE MICHAEL ET FRANCISCUS TRAMEZZINI M.D.LXI.

Seguono l’indicazione del privilegio e la firma dell’incisore: Cum privilegio Sum[m]i Pont[ificis] et Senat[us] Venet[iani]. Iacobus Bossius belga incidebat. Orientazione fornita dal punto cardinale SEPTENTRIONE, indicazione collocata nell’angolo in alto a sinistra; il nord-est è in alto. Nella tavola alcuni monumenti e luoghi sono evidenziati attraverso il toponimo.

Bulino, stampato su dodici fogli, applicati su tela e più volte ripiegati. Esemplare nel quarto stato finale, della tiratura Scudellari, finemente colorato a mano.

Bibliografia:
Bifolco - Ronca, Cartografia e Topografia italiana del XVI secolo (2018), pp. 2341-2342, tav. 1207, IV/IV; Destombes (1970): n. 94; Bevilacqua-Fagiolo (2012): p. 25; Caldana (2013): p. 22 e n. I.7; Frutaz (1962): n. XVIIa-b e tavv. 671-684; Hülsen (1915): VIII, pp. 52-53, nn. 31-35; Hülsen (1933): pp. 105-106, VIII; Karrow (1993): n. 51/11 e 51/11.4-51/11.7; Mandowsky-Mitchell (1963): tavv. 75-76; Scaccia Scarafoni (1939: nn. 11-13.

Bibliografia

Bifolco - Ronca, Cartografia e Topografia italiana del XVI secolo (2018), pp. 2341-2342, tav. 1207, IV/IV.

Francesco & Michele TRAMEZINO o TRAMEZINI

Michele Tramezzino, divenuto ormai famoso, nella città lagunare si presentava come stampatore e mercante di libri specializzato in opere cartografiche, a Roma era conosciuto solo come editore. A metà del XVI secolo Michele iniziò a stampare vedute architettoniche e carte geografiche che immise nel mercato romano, con la sottoscrizione “ Michaelis Tramezini Formis” che lo indicava come unico proprietario dei rami. Le sue carte presentando l’indicazione del privilegi Pontifici e del Senato Veneto, potevano essere vendute sia nella bottega veneziana sia in quella romana; purtroppo non sempre fu possibile evitare la concorrenza, infatti l’Olanda incisa da Jacob Bos nel 1556, ristampata nel 1558, fu successivamente copiata e incisa da Forlani e pubblicata a Venezia da Camocio nel 1563. Tra il 1552 e il 1563 vengono pubblicate sei vedute di architettura , Circo Massimo inciso da Beatricetto nel 1552 e 1553, Porta di Traiano incisa da Giulio de Musi nel 1558, le Therme Dioclitiane incise da Bos; diverse carte geografiche, vedute di città ed un mappamondo. Tra le carte geografiche, una carta della Germania del 1553, il Mappamondo del 1554 inciso da Giulio de Musi, il Regno di Napoli di Pirro Ligorio inciso da Sebastiano di Re , la Francia entrambe del 1558. Nel 1561 viene pubblicata l’unica carta con l’execudit dei fratelli Tramezzino, l’Antiqua Urbis Imago, incisa da Jacob Bos in 12 fogli. Nell’anno successivo, probabilmente anno della morte di Francesco, Michele decide la separazione dei beni del fratello. Nel 1563, dopo la pubblicazione della carta del Friuli di Pirro Logorio, incisa da Sebastiano di Re “con le forme di M. Michele Tramezzino”, Michele si dedica esclusivamente all’attività di libraio, tipografo ed editore a Venezia “ all’insegna della Sibilla” , abbandonando completamente l’attività cartografica. Michele Tramezzino muore nel 1582.

Bibliografia

Bifolco - Ronca, Cartografia e Topografia italiana del XVI secolo (2018), pp. 2341-2342, tav. 1207, IV/IV.

Francesco & Michele TRAMEZINO o TRAMEZINI

Michele Tramezzino, divenuto ormai famoso, nella città lagunare si presentava come stampatore e mercante di libri specializzato in opere cartografiche, a Roma era conosciuto solo come editore. A metà del XVI secolo Michele iniziò a stampare vedute architettoniche e carte geografiche che immise nel mercato romano, con la sottoscrizione “ Michaelis Tramezini Formis” che lo indicava come unico proprietario dei rami. Le sue carte presentando l’indicazione del privilegi Pontifici e del Senato Veneto, potevano essere vendute sia nella bottega veneziana sia in quella romana; purtroppo non sempre fu possibile evitare la concorrenza, infatti l’Olanda incisa da Jacob Bos nel 1556, ristampata nel 1558, fu successivamente copiata e incisa da Forlani e pubblicata a Venezia da Camocio nel 1563. Tra il 1552 e il 1563 vengono pubblicate sei vedute di architettura , Circo Massimo inciso da Beatricetto nel 1552 e 1553, Porta di Traiano incisa da Giulio de Musi nel 1558, le Therme Dioclitiane incise da Bos; diverse carte geografiche, vedute di città ed un mappamondo. Tra le carte geografiche, una carta della Germania del 1553, il Mappamondo del 1554 inciso da Giulio de Musi, il Regno di Napoli di Pirro Ligorio inciso da Sebastiano di Re , la Francia entrambe del 1558. Nel 1561 viene pubblicata l’unica carta con l’execudit dei fratelli Tramezzino, l’Antiqua Urbis Imago, incisa da Jacob Bos in 12 fogli. Nell’anno successivo, probabilmente anno della morte di Francesco, Michele decide la separazione dei beni del fratello. Nel 1563, dopo la pubblicazione della carta del Friuli di Pirro Logorio, incisa da Sebastiano di Re “con le forme di M. Michele Tramezzino”, Michele si dedica esclusivamente all’attività di libraio, tipografo ed editore a Venezia “ all’insegna della Sibilla” , abbandonando completamente l’attività cartografica. Michele Tramezzino muore nel 1582.