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Riferimento: | S29752 |
Autore | Francesco & Michele TRAMEZINO o TRAMEZINI |
Anno: | 1559 |
Zona: | Creta |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 315 x 220 mm |
Riferimento: | S29752 |
Autore | Francesco & Michele TRAMEZINO o TRAMEZINI |
Anno: | 1559 |
Zona: | Creta |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 315 x 220 mm |
Magnifica e rarissima carta geografica dell’isola di Creta, caratterizzata dalla curiosa ed inusuale rappresentazione del mare, inciso da marcate linee realizzate al bulino.
In un cartiglio in basso a destra, si legge: CANDIDO LECTORI. HAEC est illa insignis insula Creta, in medio Ponto sita, centum urbibus clara, ab incolis iam Curete dicta: hodie Candia dicitur: Venetorum Reip. Parens imperio. cuius circuitus octo et quinquaginta supra qui[n]genta miliaria habet. longitudo, ducenta septuaginta. latitudo, qui[n]quaginta. Nullum in ea noxium est animal. vino optimo (quod vulgo Malvasia vocatur) nobilis. Vale. ROMAE. M.D. LVIIII. In basso al centro, fuori dalla squadratura della carta, troviamo la firma: Sebastianus de Regibus Clodiensis feciebat. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali: SEPTENTRIO, MERIDIES, ORIENS, OCCIDENS, il nord è in alto. Carta priva di graduazione ai margini e scala grafica.
Si tratta della più antica rappresentazione dell’isola incisa su rame presente nelle raccolte cinquecentesche. Zacharakis rimarca come la morfologia, pur non essendo una carta tolemaica, segua il modello introdotto nelle diverse edizioni della Geographia di Tolomeo. Circondata dal Mare Creticum a nord e dal Mare Libycum a sud, è caratterizzata dalla curiosa ed inusuale rappresentazione delle acque intorno all’isola, attraverso marcati tratti ricurvi di bulino che producono l’effetto di un mare agitato. Anche l’orografia dorsale dell’isola, celebre per le cento città – come ricorda il cartiglio, è mostrata con effetti decorativi, quali fantasiose montagne scoscese e foreste, e gli abitati sono evidenziati tridimensionalmente. L’opera è intagliata da Sebastiano dal Re, il cui nome è associato dal 1558 alla produzione cartografica dell’editore e mercante Michele Tramezzino, al quale attribuiamo, seppure in maniera dubitativa, la stampa ed il commercio della carta. Tooley cita un esemplare nella Collezione Beans con data 1554, del quale non si hanno riscontri. Gli esemplari censiti recano tutti la data M.D.LVIIII in cui l’ultima cifra è più alta delle altre, elemento che potrebbe suggerire l’esistenza di una tiratura anteriore, datata M.D.LVIII di cui, ad ogni modo, non sono noti esemplari.
Sebastiano di Re, alle volte latinizzato con il nome di Sebastianus a Regiubus, era originario di Chioggia come lui setto amava firmarsi con l’aggettivo Clodiensis. La sua attività calcografica si svolge principalmente a Roma tra il 1557 ed il 1563. La sua prima opera cartografica è una mappa di Roma, copia dell’incisione di Beatricetto edita dal Lafrery. Il suo nome è associato dal 1558 all’editore e mercante veneziano, ma attivo nella capitale, Michele Tramezzino, e di Pirro Ligorio. Successivamente lavora anche per il figlio del Salamanca e per Bartolomeo Faleti. Nel 1560 diviene membro della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon. Tutte le opera cartografiche del Re sono relative al periodo 1557-1563 e sono relative alla collaborazione con il Tramezzino. Francesco e Michele Tramezzino, editori nativi di Venezia ma attivi in entrambe le città tra il 1526 ed il 1576. La loro bottega calcografica era rivale di quella, egemone, di Salamanca e Lafrery. Pertanto le mappe edite dalla tipografia Tramezzino ebbero una tiratura assolutamente ristretta.
Opera di estrema rarità, con soli 7 esemplari istituzionali censiti: Dillingen, Studienbibliothek; Firenze, Biblioteca Nazionale; Madrid, Biblioteca Nacional; Parigi, Bibliothèque Nationale; Roma, Alessandrina; Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana; Rostock, Universitatsbibliothek.
Acquaforte e bulino, 1559, firmata e datata in lastra in basso. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana “tre tulipani in un cerchio con stella” (Woodward 121 databile al 1558), con ampli margini, in perfetto stato di conservazione.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 1500, tav. 716 II/II; Borroni Salvadori (1980): n. 113; Tooley (1939): n. 174; Zacharakis (1992): n. 2153 & 2154; Zacharakis (2004): n. 14.
Francesco & Michele TRAMEZINO o TRAMEZINI
Michele Tramezzino, divenuto ormai famoso, nella città lagunare si presentava come stampatore e mercante di libri specializzato in opere cartografiche, a Roma era conosciuto solo come editore.
A metà del XVI secolo Michele iniziò a stampare vedute architettoniche e carte geografiche che immise nel mercato romano, con la sottoscrizione “ Michaelis Tramezini Formis” che lo indicava come unico proprietario dei rami.
Le sue carte presentando l’indicazione del privilegi Pontifici e del Senato Veneto, potevano essere vendute sia nella bottega veneziana sia in quella romana; purtroppo non sempre fu possibile evitare la concorrenza, infatti l’Olanda incisa da Jacob Bos nel 1556, ristampata nel 1558, fu successivamente copiata e incisa da Forlani e pubblicata a Venezia da Camocio nel 1563.
Tra il 1552 e il 1563 vengono pubblicate sei vedute di architettura , Circo Massimo inciso da Beatricetto nel 1552 e 1553, Porta di Traiano incisa da Giulio de Musi nel 1558, le Therme Dioclitiane incise da Bos; diverse carte geografiche, vedute di città ed un mappamondo.
Tra le carte geografiche, una carta della Germania del 1553, il Mappamondo del 1554 inciso da Giulio de Musi, il Regno di Napoli di Pirro Ligorio inciso da Sebastiano di Re , la Francia entrambe del 1558.
Nel 1561 viene pubblicata l’unica carta con l’execudit dei fratelli Tramezzino, l’Antiqua Urbis Imago, incisa da Jacob Bos in 12 fogli. Nell’anno successivo, probabilmente anno della morte di Francesco, Michele decide la separazione dei beni del fratello.
Nel 1563, dopo la pubblicazione della carta del Friuli di Pirro Logorio, incisa da Sebastiano di Re “con le forme di M. Michele Tramezzino”, Michele si dedica esclusivamente all’attività di libraio, tipografo ed editore a Venezia “ all’insegna della Sibilla” , abbandonando completamente l’attività cartografica.
Michele Tramezzino muore nel 1582.
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Francesco & Michele TRAMEZINO o TRAMEZINI
Michele Tramezzino, divenuto ormai famoso, nella città lagunare si presentava come stampatore e mercante di libri specializzato in opere cartografiche, a Roma era conosciuto solo come editore.
A metà del XVI secolo Michele iniziò a stampare vedute architettoniche e carte geografiche che immise nel mercato romano, con la sottoscrizione “ Michaelis Tramezini Formis” che lo indicava come unico proprietario dei rami.
Le sue carte presentando l’indicazione del privilegi Pontifici e del Senato Veneto, potevano essere vendute sia nella bottega veneziana sia in quella romana; purtroppo non sempre fu possibile evitare la concorrenza, infatti l’Olanda incisa da Jacob Bos nel 1556, ristampata nel 1558, fu successivamente copiata e incisa da Forlani e pubblicata a Venezia da Camocio nel 1563.
Tra il 1552 e il 1563 vengono pubblicate sei vedute di architettura , Circo Massimo inciso da Beatricetto nel 1552 e 1553, Porta di Traiano incisa da Giulio de Musi nel 1558, le Therme Dioclitiane incise da Bos; diverse carte geografiche, vedute di città ed un mappamondo.
Tra le carte geografiche, una carta della Germania del 1553, il Mappamondo del 1554 inciso da Giulio de Musi, il Regno di Napoli di Pirro Ligorio inciso da Sebastiano di Re , la Francia entrambe del 1558.
Nel 1561 viene pubblicata l’unica carta con l’execudit dei fratelli Tramezzino, l’Antiqua Urbis Imago, incisa da Jacob Bos in 12 fogli. Nell’anno successivo, probabilmente anno della morte di Francesco, Michele decide la separazione dei beni del fratello.
Nel 1563, dopo la pubblicazione della carta del Friuli di Pirro Logorio, incisa da Sebastiano di Re “con le forme di M. Michele Tramezzino”, Michele si dedica esclusivamente all’attività di libraio, tipografo ed editore a Venezia “ all’insegna della Sibilla” , abbandonando completamente l’attività cartografica.
Michele Tramezzino muore nel 1582.
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