Il disegno della Geografia moderna de tutta la parte dell’Africa

Riferimento: S33970
Autore Claudio DUCHET (Duchetti)
Anno: 1579 ca.
Zona: Africa
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 600 x 440 mm
25.000,00 €

Riferimento: S33970
Autore Claudio DUCHET (Duchetti)
Anno: 1579 ca.
Zona: Africa
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 600 x 440 mm
25.000,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, due fogli uniti per una misura complessiva di mm 440x600. Incisa dall’olandese Henricus Hornius, questa carta è conosciuta attraverso l’edizione di Duchetti (1579) e questa ristampa di Pietro De Nobili.

Si tratta di una fedele replica del modello di Giacomo Gastaldi (1564). Magnifico esemplare del secondo stato, con l'imprint di Pietro de Nobili, stampata verso il 1585-86, con margini, in perfetto stato conservativo.

Nel cartiglio in basso a sinistra è inciso il titolo: Il disegno della Geografia moderna de tutta la parte dell’Africa j confini della quale stanno in questo modo. da ponente il mar’oceano Computate l’isole di capo Verde et le canarie da Tramontana il stretto de Gibilterra & il mare mediterraneo, da Siroco una linea che principia a feramida in sino al Sues & dal Sues per il mare Rosso da Levante il mare oceano includendo l’isola di S.to lorenzo insino al capo di Bona speranza dall’ ostro il mare oceano, Graduata in longhezza & in larghezza. Seguono i dettagli editoriali: Claudio ducheto exc. Lanno. 1579. Henricus honius Harlemensis sculpsit. Orientazione fornita da una rosa di trentadue venti, nella quale sono indicati con la lettera iniziale i quattro venti principali e quattro mezzi venti, il nord è in alto. Carta priva di scala grafica. Graduazione ai margini di grado in grado, da 40° sud a 41° 30’ nord di latitudine e da 358° ovest a 115° di longitudine, sull’equatore da 359° 30’ ovest a 110° est.

Carta in due fogli incisa dall’olandese Henricus Honius per l’editore Claudio Duchetti. Dal punto di vista cartografico, l’opera è una fedele e tardiva replica della carta di Forlani e Camocio (1563), privata di tutti gli elementi decorativi, qui limitati alla sola rosa dei venti posta nell’Oceano Indiano. Durante il suo periodo veneziano, Duchetti avviò una fitta collaborazione con Paolo Forlani, che portò alla realizzazione di numerose mappe. Questa carta, sebbene priva del luogo di stampa, sembra invece essere prodotta per il mercato romano. Nella divisione ereditaria della tipografia Lafreri, tra Claudio e Stefano Duchetti, la matrice fu assegnata a quest’ultimo. La troviamo inserita nel catalogo di vendita tra Stefano e Paolo Graziani (agosto 1581, n. 64), descritta come “L’Africa no 2 fol real” e quindi nel catalogo dello stesso Graziani (settembre 1583, n. 334 come “Pezzi due reali del Africa”). È presente, poi, nell’inventario di Pietro de Nobili (maggio 1586, n. 425 come “L’Africa in doi pezzi”) che la ristampa inalterata, aggiungendo semplicemente la propria firma. L’opera è di straordinaria rarità; Betz ne descrive solo un esemplare di primo stato, a Birmingham, ed uno di secondo, conservato a Johannesburg.

La grande carta murale in dell’Africa del Gastaldi, incisa e pubblicata dal suo fidato collaboratore Fabio Licinio, rappresenta probabilmente la prima edizione ufficiale e autorizzata della carta del continente. Sebbene sia edita solo nel 1564 con il privilegio del Senato della Repubblica, e quindi cronologicamente segua le due mappe di Paolo Forlani (1562 e 1563), si suppone sia stata realizzata alcuni anni prima, e pubblicata nel 1564 per dedicarla a Massimiliano II di Asburgo (1527-1576), proclamato in quell’anno anno Re del Sacro Romano Impero. Le fonti cartografiche dell’opera sono abbastanza complesse e comprendono le precedenti mappe preparate dal Gastaldi stesso per la sua Geografia di Tolomeo (1548), la carta murale dipinta a Palazzo Ducale (1549) e le carte preparate per la Navigationi et Viaggi del Ramusio (1550). Le notizie topografiche vennero attinte dalla stessa opera del Ramusio, come pure dalle relazioni di viaggio di Francisco Alvares (1540) e Joao de Barros (1552). La mappa del Gastaldi costituisce la più importante carta a stampa del continente del secolo, e rappresenta il modello cartografico di tutta la produzione a stampa.

La mappa di Duchetti è di incredibile rarità; ne abbiamo censiti nelle raccolte pubbliche di tutto il mondo solo tre esemplari di secondo stato [Boston, Afriterra Foundation; Malta, National Library e Johannesburg, Public Library. 

Bibliografia

Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 444, tav. 97 II/II; Beans (1935): n. 14; Biasutti (1920): p. 51; Betz (2007): n. 19; Caraci (1927): n. 352; Karrow (1993): n. 30/98.8; Norwich (1983): n. 13; Pagani (2008): pp. 15, 21, 387; Tooley (1939): n. 75 & 76; Tooley (1966): n. 127 & 128, tav. 8.

Claudio DUCHET (Duchetti) (Attivo a Roma nella seconda metà del XVI sec.))

Claude Duchet (o Claudio Duchetti), editore, tipografo, incisore nacque ad Argelet, la madre era la sorella del famoso editore Antoine Lafrèry. Editore, stampatore e mercante di incisioni a Roma dal 1577, lavorò in società con il nipote Etienne. La loro importanza nel panorama dell'incisione italiana della fine del XVI secolo è legata alla sorte toccata alla grande bottega di Lafréry in via di Parione (oggi via del Governo Vecchio) a Roma, dopo la morte di quest'ultimo nel 1577. Non essendovi testamento né eredi diretti, l'ingente eredità passò ai Duchet quali parenti più prossimi. Il Duchetti morì a Roma il 9 dicembre del 1585, e i rami della bottega passarono prima a quella di Giovanni Orlandi, in piazza Pasquino, poi a H. Van Schoel, per confluire infine nella raccolta delle due case di stampa dei De' Rossi all'inizio del XVII secolo. Duchet ha il merito di aver inserito nel mercato nuove carte geografiche e piante di città alcune incise anche da lui. Le carte del Duchet solitamente erano firmate in lastra con la scritta ”Claudii Ducheti formis”, in altre con orgoglio le firmava “quondam Antonii Lafreiri nepos”.

Claudio DUCHET (Duchetti) (Attivo a Roma nella seconda metà del XVI sec.))

Claude Duchet (o Claudio Duchetti), editore, tipografo, incisore nacque ad Argelet, la madre era la sorella del famoso editore Antoine Lafrèry. Editore, stampatore e mercante di incisioni a Roma dal 1577, lavorò in società con il nipote Etienne. La loro importanza nel panorama dell'incisione italiana della fine del XVI secolo è legata alla sorte toccata alla grande bottega di Lafréry in via di Parione (oggi via del Governo Vecchio) a Roma, dopo la morte di quest'ultimo nel 1577. Non essendovi testamento né eredi diretti, l'ingente eredità passò ai Duchet quali parenti più prossimi. Il Duchetti morì a Roma il 9 dicembre del 1585, e i rami della bottega passarono prima a quella di Giovanni Orlandi, in piazza Pasquino, poi a H. Van Schoel, per confluire infine nella raccolta delle due case di stampa dei De' Rossi all'inizio del XVII secolo. Duchet ha il merito di aver inserito nel mercato nuove carte geografiche e piante di città alcune incise anche da lui. Le carte del Duchet solitamente erano firmate in lastra con la scritta ”Claudii Ducheti formis”, in altre con orgoglio le firmava “quondam Antonii Lafreiri nepos”.