Veduta del porto di Reggio Calabria

Riferimento: s27203
Autore Jacob Philip HACKERT
Anno: 1787
Zona: Reggio Calabria
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 590 x 440 mm
1.800,00 €

Riferimento: s27203
Autore Jacob Philip HACKERT
Anno: 1787
Zona: Reggio Calabria
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 590 x 440 mm
1.800,00 €

Descrizione

Veduta del porto di Reggio Calabria incisa da Giovanni de Grado. Il soggetto deriva dal dipinto di Hackert, presente nella collezione dei dipinti dei principali porti del Regno delle Due Sicilie dedicata a Ferdinando IV di Borbone, conservata nella Reggia di Caserta.

I dipinti di Hackert riscossero un successo clamoroso e furono riprodotti a stampa con delle incisioni realizzate dal fratello George Hackert, che ne curò anche la realizzazione, e da altri artisti.

Acquaforte e bulino, impressa su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione.

 

Rara.

Jacob Philip HACKERT (Prenzlau 1737 - 1807)

Destinato inizialmente, almeno nelle intenzioni dei suoi, alla vita ecclesiastica, ben presto si distinse per le sue qualità artistiche, tanto che il padre, il noto ritrattista Jan Philip, asseconda le inclinazioni del figlio. Sul finire del 1768 si trasferisce a Roma, ove conosce il consigliere imperiale di Russia, J. Friedrich Reiffenstein, che svolgerà un ruolo centrale nell’introdurre l’artista alla più prestigiosa committenza; entra altresì in contatto con l’Accademia di Francia e si dedica alla pittura di paesaggio e delle rovine dal vero, dando per la prima volta una nuova dignità al disegno puro e semplice; esso, nel suo caso, non rappresenterà più un mero appunto ma un’opera compiuta. In questa sua attività egli ha come guida ideale Claude Lorrain; Hackert ha, infatti, come riferimento costante, lo studio quotidiano che nel Lorenese aveva prodotto schizzi a non finire, centinaia e centinaia di disegni ripresi dal vero e poi trasformati in diverse importanti tele.

Jacob Philip HACKERT (Prenzlau 1737 - 1807)

Destinato inizialmente, almeno nelle intenzioni dei suoi, alla vita ecclesiastica, ben presto si distinse per le sue qualità artistiche, tanto che il padre, il noto ritrattista Jan Philip, asseconda le inclinazioni del figlio. Sul finire del 1768 si trasferisce a Roma, ove conosce il consigliere imperiale di Russia, J. Friedrich Reiffenstein, che svolgerà un ruolo centrale nell’introdurre l’artista alla più prestigiosa committenza; entra altresì in contatto con l’Accademia di Francia e si dedica alla pittura di paesaggio e delle rovine dal vero, dando per la prima volta una nuova dignità al disegno puro e semplice; esso, nel suo caso, non rappresenterà più un mero appunto ma un’opera compiuta. In questa sua attività egli ha come guida ideale Claude Lorrain; Hackert ha, infatti, come riferimento costante, lo studio quotidiano che nel Lorenese aveva prodotto schizzi a non finire, centinaia e centinaia di disegni ripresi dal vero e poi trasformati in diverse importanti tele.